domenica 20 maggio 2012

Serena. Uno di tre


L'uomo guarda l'orologio, solleva lo sguardo sullo specchietto retrovisore, chiude la porta, accende il motore e si muove lentamente nel traffico.
Segue la strada breve che lo separa dalla meta, dieci, quindici minuti, arriva, accosta e spegne.
Passano altri dieci minuti e ripete gli stessi gesti, solo la strada è percorsa a rovescio.
Otto ore così, avanti e indietro, una navetta. Come la spoletta di un telaio lento e immenso che tesse la sua trama avanti e indietro, senza fine, avanti e indietro.
Che disegno tesse? A cosa pensa? Quanto dura un suo pensiero? Come può superare l'alienazione del gesto ripetuto, automatico? A volte ascolta musica, a volte cerca ossessivamente di vedere i cambiamenti minimi di ogni giorno nel panorama.
'Oggi è l'anniversario di matrimonio', pensa, 'otto anni. Mamma mia...'.
Mario pensa a Michela, a quando si erano incontrati per caso a quel concerto rock. Lei stava con un'amica, che era anche amica di un suo amico e così si erano ritrovati tutti insieme sul prato a sentire musica, bere birra e farsi qualche spinello. Le era piaciuta da subito e la storia dei giorni, dei mesi e degli anni sembrava quella di tutti: si erano cercati, erano usciti insieme, poi fidanzati, poi matrimonio, rigorosamente in chiesa, infine due figli e una vita nel solco della tradizione.
Routine, monotonia, gesti abituali, tutto ridotto a consuetudine, atteso, dovuto, mai pensato.
'Stasera le faccio una sorpresa. Chiamo quella studentessa che è venuta l'altra volta a tenerci i ragazzi, prenoto da Checco, la 'nostra' trattoria, e passiamo una serata da soli'. Sai che sorpresa per Michela, non se l'aspetterà di certo: il giorno del suo anniversario fuori a cena da sola con il marito nella 'loro' trattoria sotto casa. Che botta di vita!
'Porca... ma come cavolo...'. Mario sbuffa mentre frena e si sposta di poco per evitare un'auto che gli ha tagliato la strada. Gesto automatico, sembra non pensato. L'imprecazione arriva solo dopo, molto dopo la sterzata, ma anche quella fa parte della reazione, una sorta di scarico di energia, un
kiai moderno, oltre che una ricerca di condivisione di giudizio con i passeggeri delle file davanti del pullman.
(continua)



Frittata di vitalba

Ingredienti
a persona

un uovo
un mazzetto di germogli di vitalba freschi
sale
olio
aglio
peperoncino

Preparazione
Pulite e sbollentate i germogli di vitalba, scolateli e ripassateli in una piccola padella con olio, sale, aglio (che eliminerete a cottura ultimata) e peperoncino. Sbattete l'uovo, versatelo nella stessa padella e preparate una frittata.

Nota
Questa è la prima di tre variazioni sul tema delle frittate veloci.
La vitalba è un arbusto rampicante che cresce spontaneo in primavera e si trova facilmente tra i cespugli durante le passeggiate fuori porta. Le sommità dei germogli sono commestibili e il loro sapore amarognolo si lega bene con asparagi selvatici nella preparazione di frittate e condimenti per pasta.

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