lunedì 11 giugno 2012

Body & Soul

- Adesso basta. Ho fame! - La voce risuonò forte e l'uomo rimase scosso da tanta energia.
- Non se ne parla proprio, adesso, di mangiare. Sai bene come stanno le cose. - Provò a dire, ma il tono tradiva l'indecisione di fondo.
- Cosa credi, che non sia capace di alzarmi per andare a prendere quella tavoletta di cioccolata? Tanto so dove l'hai nascosta. Anzi, prima passo in dispensa per un paio di fette di pane: io adoro pane e cioccolata.
- Per favore, smettila. Nelle tue condizioni la cioccolata ti farebbe male. Per non parlare dei carboidrati. Ma ti sei visto? Sei grasso. Non sovrappeso. Grasso. E cominci ad avere una certa età e il grasso in eccesso aumenta anche i rischi di...
- E basta con 'sti rischi... ma sai che significa aver finito le scorte di zuccheri? Una fatica usare i grassi: lenti ad agire, roba di scorta. Vuoi mettere gli zuccheri? Ti servono e... zac! Li bruci subito.
- Ma il dottore...
- Basta! Basta anche con queste storie del dottore. Ma insomma, chi comanda tra te e me, veramente? Credi di essere tu a governare tutto: pensi, decidi, agisci, controlli... Ma se non ci fossi io non saresti nulla, assolutamente nulla. Un vegetale. Staresti fermo tutto il giorno a pensare, a ripensare, a dare inutili ordini. Non ti muoveresti di un millimetro e se non fosse per me vivresti ben poco... E poi, chissà che vita sarebbe.
- Adesso non esagerare.
- Chi esagera? Pensaci un attimo: sono io che agisco, che faccio quello che voglio o, almeno, quello che riesco a fare. Tu mi servi, verifichi, coordini, poi però ti perdi in quegli inutili pensieri, astratti, impossibili. E vogliamo parlare della memoria? Sprechi il tuo tempo a ricordare luoghi, immagini, persone, suoni, voci: utile? Mah...
- Ne ho abbastanza: falla finita!
- Falla finita tu. Ho assoluto bisogno di pane e cioccolata. E tu non puoi fare nulla per fermarmi.

Il corpo dell'uomo si alzò, prese il pane, la cioccolata e si abbandonò al piacere delle sensazioni tattili, olfattive e gustative, mentre la sua mente si dibatteva tra il senso di rimorso, la colpa, la sconfitta.
Un corpo ha una sua coscienza, separata da quella della mente; una sua voce, che solo la mente sente ed è un costante negoziare, combattere, blandire, decidere. Vittoria e sconfitta si fondono in ogni individuo e si nascondono alla vista degli altri.
E allora buona discussione tra voi e voi, buona negoziazione e, soprattutto, buon appetito: noi vi tentiamo con lo




Strudel di ciliegie

Ingredienti

per la sfoglia:
300 g. farina
50 g. burro
un uovo
un cucchiaio di zucchero
mezzo bicchierino di grappa
pangrattato
acqua q.b.

per il ripieno:
1 kg. di ciliegie
150 g. di zucchero
due cucchiaini di fecola di patate
acqua q.b.

Preparazione

Mescolate la farina, lo zucchero, l'uovo, il burro lasciato ammorbidire e la grappa, aggiungendo acqua tiepida quanto basta a rendere l'impasto morbido e lavorabile. Formate una palla e fatela riposare in un luogo caldo per almeno 30 minuti (potete anche lasciarla su un tagliere, coprendola con una pentola a fondo spesso precedentemente scaldata).
Per il ripieno, lavate e denocciolate le ciliegie e mettetele in una padella con lo zucchero. Fatele cuocere per circa 10 minuti o comunque fino a quando il liquido che si forma si sia asciugato. Lasciate raffreddare.
Stendete l'impasto formando una sfoglia sottile rettangolare, spolveratene la metà di pangrattato, copritela con la composta di ciliegie e arrotolatela, avendo cura di sigillare bene le estremità per evitare la fuoriuscita dell'impasto durante la cottura. Spennellate la superficie con del burro fuso o con il tuorlo di un uovo battuto.
Scaldate il forno a 200 gradi, infornate e lasciate cuocere per circa 25-30 minuti.
Servite lo strudel tiepido, spolverizzato di zucchero a velo, eventualmente accompagnato da panna montata, crema chantilly o gelato alla vaniglia: dipende da chi ha vinto l'ultimo round.

1 commento:

  1. Questo è un colpo basso! solo la foto fa venire l'acquolina!

    da Silco

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