domenica 20 gennaio 2013

Che tu sia per me il coltello

Che un oggetto possa parlare è cosa nota. Racconta momenti, richiama ricordi, evoca sogni.
Ma l'altro giorno mi sono imbattuto in un gruppo di oggetti famigliari, per chi si aggira da queste parti: erano pentolini, padelle, fruste, cucchiai di legno, tagliauovasode, pentolone, coperchi, bollitori, imbuti, insomma un vero campionario di attrezzi da cucina! Ognuno di loro aveva una storia da raccontare e mi hanno circondato e sommerso con la loro memoria, sovrapposta e sussurrata: chi veniva da un bel servizio inox ormai datato, chi da un mercatino di paese, chi riemerso dalla sabbia levigato dal tempo, chi sottratto da un cassetto di una zia. Tutti fieri del loro ruolo e carichi di bocconi di ricette a cui avevano fieramente contribuito.

La cosa strana è che ad un certo punto la voce sussurrata dei ricordi ha iniziato a lasciare il posto a una musica, suoni armoniosi, risonanze cristalline, oscillazioni mistiche, vibrare simpatico e la loro voce è diventata una melodia di nuovi racconti, ricordi di zie, bollori di stufe e ninne nanne di giovani padri.

Ho conosciuto arnesi da cucina che raccontavano storie in musica. E ho conosciuto un pifferaio che al suono di un clarino li allineava e girava per i paesi a raccontar storie in musica da cucina...magie di una sera magica tra i vicoli di un paese fatato.

Grazie Fabio!
(per i più curiosi consigliamo una visita a http://www.musicadacucina.it/)


Metto il CD, tutti gli strumenti della cucina sono rapiti ad ascoltare il concerto dei loro consimili... rubo un coltello dal gruppo e non posso fare altro che sistemare un aperitivo semplice: gli ospiti stanno per arrivare!
Prosecco di Valdobbiadene (scegliete quello che preferite, ce ne sono di ottimi), pane fatto in casa e casolet della Val di Rabbi, fatto in quota con il latte delle mucche del signor Giuseppe a cui va tutta la mia riconoscenza!

...e Buon 2013 a tutti!

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