lunedì 13 febbraio 2012

Il grande freddo / 2

C'è questo uomo che cammina solo, senza meta.
Porta con sé la sua vita, e il fardello che porta dentro è più grande di quel poco che porta fuori. Cammina lento, non ha fretta, il suo sguardo è spento ma gli occhi ancora parlano di un grande passato, di energia, di dignità, di una storia intensa ormai lontana.
Lo guardo e si ferma: mi fissa intensamente, poi senza una parola riprende il suo cammino. Io riprendo il mio.
È sera, ormai, e con il gruppo giro nella periferia anonima e deserta. La neve si è ormai trasformata in ghiaccio e il vento soffia con forza, rubando con un sussurro le ultime riserve di calore. Ad un tratto uno dei ragazzi si ferma e ci indica un angolo semibuio: ci metto un po’ a scorgere tra i sacchi a terra un cartone da cui escono due piedi. Ci avviciniamo parlando, il cartone si sposta e un uomo si mette seduto e ci guarda.
Rivedo lo sguardo del pomeriggio, rivedo l’energia profonda.
Poche parole, gli occhi parlano anche troppo. Mangia con rapidità il pane e la minestra calda, prende senza una parola la coperta che gli porgiamo, ci regala un ultimo sguardo e sempre in silenzio si avvolge con cura nella sua dimora notturna.


La zucca nella verza

per quattro persone:

Ingredienti
8 grandi foglie di verza (o 16 piccole)
400 gr. di zucca
20 gr. di uva passa
la scorza grattugiata di un limone non trattato
2 cucchiai di grana padano grattugiato
4 cipolline borettane
aceto balsamico
noce moscata
olio extravergine
sale

Preparazione
Tagliate la zucca a dadini, salatela e fatela cuocere con pochissima acqua in un tegame coperto. Scolate l'eventuale liquido e schiacciatela con una forchetta.
Fate ammorbidire l'uvetta in acqua tiepida.
Aggiungete alla purea di zucca il grana grattugiato, la scorza di limone, l'uvetta ammorbidita, un cucchiaio di olio, la noce moscata e aggiustate di sale.
Lavate le foglie di verza, scottatele in acqua bollente e fatele asciugare su un canovaccio.
Mettete un paio di cucchiai di olio in un tegame ampio.
Eliminate la costa centrale delle foglie di verza, tagliatele a metà, farcitele con un cucchiaio di purea e arrotolatele delicatamente formando degli involtini. Disponete gli involtini nel tegame, aggiungete le cipolline sbucciate e tagliate a spicchi, salate, coprite con un coperchio e fate rosolare a fuoco medio per pochi minuti, girando gli involtini una sola volta. A fine cottura sfumate con un filo di aceto balsamico e tenete in caldo per qualche minuto prima di servire.

Nota: la zucca e la verza sono state per anni cibo povero durante i freddi inverni ma anche ingredienti immancabili in molte fiabe e racconti. La zucca una volta raccolta si conserva anche qualche mese. La verza, con tutte le sue varianti (cavoli e broccoli) cresce meglio se fa freddo ed è l’ingrediente principale di piatti della tradizione che hanno nei tagli poveri della carni di maiale solo una aggiunta che le dà loro sapore (si pensi alla cassoeula milanese o ai crauti tirolesi). Si dice anche che andrebbe raccolta dopo la prima gelata, che ne rende la fibra più tenera.

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